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Olympe de Gouges

16 gennaio 2025 “IN DIALOGO SU OLYMPE DE GOUGES – DONNE, SCHIAVITU’, CITTADINANZA”

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“Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili della Donna e dell’Uomo: questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e soprattutto la resistenza all’oppressione”

Art. 2 della Dichiarazione dei diritti della Donna e della Cittadina
Olympe de Gouges – 1791

Giovedì 16 gennaio le classi 4ACH, 4AMC, 4AEL, 4BMC, 4BEN, 4CMC hanno partecipato all’incontro “IN DIALOGO SU OLYMPE DE GOUGES – DONNE, SCHIAVITU’, CITTADINANZA” condotto da THOMAS CASADEI, professore ordinario di Filosofia del Diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena e di Reggio Emilia e autore di numerosi saggi e articoli sui diritti delle donne e sulle questioni di genere.
Attraverso le immagini della graphic novel curata da Thomas Casadei, da Vittorina Maestroni e illustrata da Claudia Lonardi “La dichiarazione sovversiva. Olympe de Gouges e noi” – Mucchi Editore – gli studenti sono stati condotti alla riflessione su cosa significa essere uomini e donne oggi, quali privilegi e ostacoli dobbiamo ancora affrontare e quali sono già stati superati.
Marie Gouze (questo il vero nome di Olympe de Gouges), nata nel 1748 a Montauban, cittadina nel sud ovest della Francia, sposa a 14 anni e poi precocemente vedova, si trasferisce nel 1775 a Parigi e inizia a frequentare i salotti parigini. Qui cambia nome in Olympe de Gouges e, grazie alla sua intelligenza e voglia di apprendere, si appassiona alla scrittura teatrale da autodidatta. La parola, scritta o recitata diviene la sua arma di riscatto e giustizia sociale, di denuncia e rivendicazione per dare voce a chi non ha voce: donne, bambini, anziani, indigenti, neri. Nel corso della sua vita scriverà 42 pièce teatrali, 29 romanzi e numerosi articoli di giornale e manifesti. Nel 1783 scrive “Zamore et Mirza” per la Comedie française, dramma sulla sorte degli schiavi neri nelle colonie francesi. L’opera viene osteggiata perché, per la prima volta, i neri non sono più identificati con il mito del buon selvaggio, ma diventano simboli dell’oppressione di cui sono vittime. Nel 1789 inizia la sua battaglia a favore dei diritti delle donne, a cominciare da quello sul suffragio. Aderisce alla rivoluzione francese e ai suoi principi e scrive la DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLE DONNE E DELLE CITTADINE, sul modello della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, dove enuncia la necessità che le donne prendano coscienza dei loro diritti e dei loro doveri, al pari degli uomini, nell’interesse esclusivo della nazione. Non ammette differenze fra i sessi, lotta per l’affermazione dell’uguaglianza e della piena cittadinanza delle donne, nel rispetto delle loro differenze. Contraria alla esecuzione di Luigi XVI “Noi abbiamo abolito la monarchia…sappiamo essere abbastanza grandi per lasciargli la vita”, favorevole al referendum
affinché il popolo potesse decidere quale forma di governo scegliere, viene arrestata nel 1793 e condannata a morte con l’accusa di “aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso”. Ad oggi, la proposta di trasferire le sue spoglie al Pantheon di Parigi, è rimasta inascoltata. Attualmente, schiavitù e oppressione, violenza di genere e mancanza di equiparazione morale, sono presenti all’interno della nostra società in maniera sistemica; è quindi importante trovare uno spazio di dialogo e di confronto, di partecipazione civile attiva. Olympe de Gouges ha rotto il silenzio perchè non si può rimanere indifferenti di fronte all’oppressione, ha invitato le donne a prendere coscienza e consapevolezza, a diventare soggetti politici attraverso l’uso della parola perché la parola è pratica di libertà. Ha invitato tutti, uomini e donne, a “fare di voi stessi un manifesto di giustizia”.